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Da Viver Sani e Belli: «La danza della vita»

Da Viver Sani e Belli: «La danza della vita»

«Non una vera cura, ma un’attività che aiuta a stare meglio e soprattutto a migliorare la propria autostima. È adatta a tutte le età e non prevede particolari capacità atletiche»

In una società dai ritmi frenetici come la nostra, è difficile vivere intensamente ogni momento della giornata, cogliendo appieno tutte le emozioni che regala.
Infatti, spesso lo stress spinge a pensare ad altro senza concentrarsi su quel che si sta facendo; in questo modo, per esempio, non si riesce ad apprezzare neanche il piacere che una semplice passeggiata riesce a trasmettere.
Grazie alla Biodanza, però, è possibile riscoprire quel benessere profondo che deriva dal gustarsi la gioia dell’attimo.
Con questa disciplina, inoltre, è possibile anche migliorare l’autostima, che si acquisisce sviluppando un rapporto positivo con il proprio corpo, imparando a esprimere le proprie emozioni e capendo quali sono le proprie qualità.
Andiamo, dunque, alla scoperta di quest’attività, che insegna ad affrontare la vita facendo riscoprire l’importanza della dimensione emozionale.

Più di un ballo: un percorso di crescita
La Biodanza, ideata dallo psicologo, antropologo e poeta cileno Rolando Toro Araneda, non rappresenta un ballo nel senso tradizionale: infatti, non vengono insegnati passi né si realizzano coreografie.
■ Si tratta, invece, di un’attività basata sul movimento che utilizza musiche selezionate per favorire l’armonizzazione personale e migliorare la qualità della vita delle persone.
Durante le lezioni, l’insegnante propone numerosi esercizi, individuali e di gruppo.
■ «Questa disciplina può essere definita come percorso di crescita personale e di rinnovamento esistenziale», spiega Silvia Signorelli, insegnante di Biodanza a Milano.
«Il suo obiettivo è favorire il benessere della persona. Non è una cura, perché non agisce su un problema preciso, ma un’attività che aiuta a migliorare il rapporto con se stessi e quello con gli altri, insegnando a vivere tutte le emozioni che l’esistenza regala».
Far parte di un gruppo aumenta l’autostima
Tra i principali benefici della Biodanza c’è sicuramente l’aumento dell’autostima. Durante le sessioni, numerose sono le occasioni per lavorare su questo aspetto in modo semplice e immediato.
■ Fondamentale per diventare più sicuri di sé è la presenza delle altre persone: venendo “accettati” dal gruppo, si costruisce un rapporto affettivo con gli altri, e ciò fa capire di essere un individuo amabile e dotato di tante qualità.
■ Raggiungere questo obiettivo da soli è molto più arduo, se non impossibile, perché il contributo del gruppo è indispensabile per comprendere chi si è veramente.
■ Inoltre, attraverso numerosi esercizi, la Biodanza insegna a esprimere liberamente le proprie emozioni profonde e sincere.
In questo modo, la persona impara a conoscere meglio se stessa e a dare valore alle qualità proprie e degli altri.

Migliora il rapporto con gli altri e con se stessi
La relazione con gli altri è uno dei capisaldi della Biodanza, e non solo perché fa crescere la fiducia in sé. Facendo entrare in contatto emozionale i partecipanti al corso, infatti, si migliora anche il modo in cui le
persone si pongono quando hanno a che fare con altri individui. In generale, questa disciplina consente di avere una connessione più forte con la vita sotto ogni suo aspetto: rapporto con se stessi, con il proprio corpo e con le proprie emozioni. Con la Biodanza
ci si allena ad ascoltarsi e a vivere la propria esistenza in sintonia con il proprio sentire: solo così si è in grado di prendere decisioni che aiutano a essere più soddisfatte e a migliorare la qualità della vita.

5 aree d’azione…
Vitalità
Insegnando a capire i segnali del corpo, la Biodanza fa comprendere quando occorre riposare e quando dedicarsi a qualche attività. Così, si impara a utilizzare le proprie energie, riducendo lo stress.
Sessualità
Il termine va inteso come connessione con il piacere in senso lato. Grazie alla Biodanza si assaporano le soddisfazioni della vita a cui spesso non si fa caso perché si è assorti nei propri pensieri.
Così, si riscopre la gioia che una passeggiata, un buon pasto, un bagno caldo e altre piacevoli attività regalano.
Creatività
Con la Biodanza si sviluppa la creatività, la capacità di vivere la vita ascoltando quello che si desidera, di cui si ha bisogno ed esprimendo se stessi. In questo modo, la vita si rinnova ogni giorno e quando si sente la necessità di un cambiamento profondo si è pronte a realizzarlo e a rimettersi in gioco.
Affettività
Con gli esercizi proposti, si impara a dare e ricevere affetto attraverso movimenti diversi. In questo modo, si migliora nei rapporti, nel senso che li si affronta senza nascondere quello che realmente si è e ciò che si prova nei confronti dell’altro.
Trascendenza
Da intendere in senso non religioso, è l’aspetto della vita che ci fa sentire membri della società e del mondo intero. Grazie alla Biodanza, non ci si sente sole e si impara a considerare gli altri e a vedere l’essenza delle persone, senza dar peso agli stereotipi e alle apparenze.

5 fasi per ogni sessione
Una sessione di Biodanza, che in media dura due ore, è articolata in cinque fasi distinte.
■ La prima, di circa 20 minuti, comprende i saluti e una breve introduzione teorica della disciplina.
■ La seconda parte, detta “di attivazione”, dura mezz’ora ed è dedicata allo svolgimento di alcuni esercizi e ad approfondire la conoscenza tra i partecipanti.
■ La fase successiva è quella “di armonizzazione”, di circa 20 minuti. Si eseguono esercizi che hanno l’obiettivo di mettere in collegamento la parte razionale della persona con quella emotiva e movimenti che lavorano sulla fluidità, con lo scopo di insegnare ad affrontare la vita un po’ come l’acqua: si può evitare di andare a sbattere contro gli ostacoli, aggirandoli o superandoli, continuando a fluire senza fermarsi.
■ Quindi, c’è la fase “di rilassamento” (di circa mezz’ora), in cui le persone possono sperimentare un rilassamento e un benessere profondi.
■ Infine, la sessione si chiude con la “riattivazione” (20 minuti), per riportare il corpo a un livello un po’ più attivo rispetto al rilassamento precedente.
Due ore è la durata media di ogni lezione.

Musiche selezionate
In questa disciplina la musica ricopre un ruolo importantissimo, perché favorisce l’integrazione e l’armonizzazione sia personale sia con gli altri. Per questo motivo, è stato creato un set ufficiale di brani da utilizzare durante le sessioni a seconda degli esercizi da eseguire. Tutti devono avere una precisa coerenza interna e un solo tema guida. Il repertorio è molto vasto e spazia tra diversi generi, dalla classica
al pop, dal rock alla musica etnica, per esempio la samba brasiliana. Così, durante la stessa sessione si possono ascoltare brani di Bach e dei Pink Floyd, di Vivaldi e dei Beatles, di Schubert e di Caetano Veloso.

Corsi per tutte le età
Poiché i suoi movimenti non sono complessi, la Biodanza è un’attività che non presenta alcuna controindicazione. Per questo motivo, tutte le persone dai 18 agli 80 anni in buona salute possono partecipare alle sessioni. Se si soffre di qualche disturbo, è bene comunicarlo all’insegnante, che ne terrà conto nella proposta degli esercizi. Oltre alla Biodanza per gli adulti, esistono anche alcune formule rivolte a determinate categorie di persone.
Ci sono corsi riservati ai bambini (si può cominciare fin dai 3 anni), agli adolescenti e agli anziani. Infine, c’è anche la “Biodanza
clinica”, attività specifica per persone che soffrono di specifici problemi (malati di Parkinson, Alzheimer, disabili eccetera).

L’insegnante dà l’ispirazione
Durante una sessione di Biodanza si svolgono diversi esercizi, alcuni individuali, altri di gruppo. Prima di effettuarli, l’insegnante propone la dimostrazione.
■ Le persone non ripetono meccanicamente i suoi gesti, ma traggono ispirazione per esprimere il proprio movimento.
Ecco alcuni degli esercizi più comuni.
La ronda
Si può eseguire sia nella fase di “attivazione” sia in quella di “riattivazione” e consiste nel tenersi per mano con le altre persone, formando un cerchio e muovendosi insieme a ritmo della musica.
■ Questo esercizio fa dei partecipanti un gruppo e consente a ciascuno di sentirsi sia un individuo unico e speciale sia un membro del gruppo.
La camminata
Questo esercizio individuale favorisce il coinvolgimento di tutto il corpo nel camminare e produce netti miglioramenti nell’integrazione tra le diverse parti del fisico e nella manifestazione della propria identità.
■ Si esegue nella fase di “attivazione”.
La danza ritmica-espressiva
Nella fase di “attivazione”, ascoltando il ritmo della musica, la persona esegue una danza individuale, dove esprime
spontaneamente il proprio modo di essere.
■ Con questo esercizio si sviluppa la creatività e si migliora l’ascolto.
La sincronizzazione melodica
Nel corso della fase di “armonizzazione” spesso si esegue questa danza di coppia, in cui si trasmette e si riceve affetto dall’altra persona.
■ I movimenti di questo esercizio sono lenti e dolci.
Cullare l’altro
È un esercizio della fase di “rilassamento”. Si svolge a coppie, con una persona che è impegnata a cullare e l’altra che non deve far altro che abbandonarsi in uno stato di completo rilassamento. Alla fine, si invertono i ruoli.

Corsi e stage
Per partecipare a una sessione di Biodanza è consigliato un abbigliamento comodo: una maglietta e i calzoni della tuta o pantaloni non aderenti. Preferibilmente si sta a piedi nudi, altrimenti si può indossare un paio di calze.
Per un corso settimanale, che prevede una lezione ogni sette giorni, si spendono circa 70 euro al mese. Periodicamente, nei fine settimana o soltanto la domenica, vengono organizzati degli stage tematici su argomenti diversi, come l’autostima, la creatività, il rinnovamento eccetera.

Servizio di Roberto De Filippis.
Con la consulenza di Silvia Signorelli, insegnante
titolare di Biodanza a Milano.

 



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