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La Biodanza per una Cultura Biocentrica

La Biodanza per una Cultura Biocentrica

di Sandra Capri, facilitatrice didatta, per la redazione.

Nel 1999, Rolando Toro pubblica uno scritto in cui definisce il Principio Biocentrico. In questo tempo critico, questo concetto può essere di ispirazione per tutti, e non solo per chi si sente parte del movimento Biodanza.

L’inizio di un millennio nella storia umana risveglia nell’inconscio collettivo la speranza di redenzione e di paura dell’apocalisse.

In realtà entrambe le aspettative possiedono un carattere magico e non si attengono alla nostra responsabilità interna nel processo di cambiamento.

Il futuro dipende esclusivamente dalla possibilità che si realizzi una trasformazione all’interno della nostra coscienza, scoprendo in noi stessi l’energia pura di connessione alla vita.

Il Principio Biocentrico propone la sacralità della vita. Tutti gli obiettivi umani si debbono porre al servizio della conservazione della vita e a promuovere la sua ottimizzazione.

Il XX secolo, nonostante il meraviglioso progresso intellettuale, è stato il tempo dell’infamia. Non vi è mai stata così tanta violenza e malignità come in quest’epoca.
È
 mancata la tenerezza necessaria per l’evoluzione. Il mondo è spiritualmente scisso. Abbiamo conoscimenti meravigliosi, ma ci manca la saggezza.

Il Principio Biocentrico pone al centro della nostra attenzione la difesa della vita, la protezione dell’innocenza, il coltivare l’affettività.

La Biodanza è la poetica dell’incontro umano. L’incontro di razze e popoli differenti. L’incontro dell’ecologia con lo sviluppo. L’incontro della scienza con la danza, del rigore intellettuale con la complessità della vita.

Rolando Toro Araneda, inventore della Biodanza SRT

Cerchiamo un modello di azione sociale nel quale l’economia si incontri con la coscienza etica e la politica con i Diritti Umani. È imprescindibile imparare a guardare noi stessi e imparare a guardarsi negli occhi. L’educazione deve incorporare urgentemente, assieme alla formazione intellettuale, nuovi parametri che stimolino l’affettività e l’energia pura di connessione alla vita.

Il Principio Biocentrico deve essere applicato alle scienze umane. La Biodanza rappresenta la necessità arcaica di rispondere al miracolo della vita e al piacere di vivere.

Possiamo affermare che il Principio Biocentrico di cui parlava Rolando Toro oggi si è evoluto in una cultura biocentrica che allinea il movimento Biodanza con tanti altri movimenti sociali ed ecologici che si mobilitano “dal basso”.  È cresciuta la sensibilità, non solo su tematiche come la qualità della vita e dell’ambiente, ma anche su valori come la cura e la connessione tra tutto il vivente.

Le colleghe facilitatrici e facilitatori di Biodanza canadesi de l’Association Biodanza Canada hanno elaborato e pubblicato una definizione di cultura biocentrica che è risuonata anche tra i partecipanti all’incontro del ventennale dei soci di Biodanza Italia ad Abano a settembre 2022.

Traduco dal sito dell’Associazione Biodanza Canada:

Nel 2001 Biodanza ha iniziato a mettere lentamente radici in Québec.

È con grande piacere che condividiamo con voi questa definizione elaborata dal comitato "Codice etico e deontologico", adottata in occasione dell'Assemblea generale annuale del 7 novembre 2021. Servirà come base per la nuova struttura che l'Associazione sta realizzando e darà un grande impulso al movimento della Biodanza in Québec.

Preambolo

Una cultura si riferisce a un insieme di fenomeni e modi di fare. Una cultura è “ciò che è comune a un gruppo di individui e che li unisce, cioè ciò che viene appreso, trasmesso, prodotto e inventato” [1].

La cultura è quindi considerata come l'insieme dei tratti distintivi che caratterizzano un gruppo sociale, compresi valori, credenze e modi di vita. "Questo ‘serbatoio comune’ si evolve nel tempo attraverso e nelle forme di scambio. È costituito da molteplici modi distinti di essere, pensare, agire e comunicare nella società". [2] 

Cultura biocentrica
Per cultura biocentrica intendiamo una cultura i cui principi sono radicati nelle leggi della vita. Propone di abbandonare la visione antropocentrica per mettere al centro la vita e considerare l'essere umano come parte di un insieme più grande: il Vivente.

La cultura biocentrica si basa su valori di solidarietà ed empatia. Valorizza la comunicazione sana, l'inclusione, il rispetto, la qualificazione e la cooperazione. Riconosce il valore intrinseco di ogni essere vivente. In questo senso, integra l'interdipendenza insita in tutti i sistemi viventi nel modo in cui orienta le proprie scelte e azioni, con una grande attenzione al rispetto e all'applicazione urgente di un'ecologia globale.

La cultura biocentrica permette il dispiegamento dell'intelligenza affettiva che genera un'ecologia umana di relazione. Favorisce l'emergere della benevolenza, cioè della nostra innata capacità di prenderci cura, da cui deriva naturalmente la benevolenza.

Inoltre, la cultura biocentrica riconosce l'importanza e stimola lo sviluppo dell'intelligenza collettiva, valorizzando al contempo la ricchezza dell'identità individuale. Si crea così un circolo virtuoso tra unicità e collettività: la collettività sostiene il dispiegamento dell'identità dei singoli, l'unicità, e l'unicità alimenta e arricchisce la collettività che a sua volta la sostiene.

La cultura biocentrica invita a un nuovo paradigma che rinnova costantemente i nostri modi di agire, di saper essere e di saper vivere. La sua essenza consiste nel ristabilire una relazione/connessione sana con sé stessi, con l'altro, con la comunità e con ciò che è più grande di sé, indipendentemente dalle convinzioni individuali. Valorizza la piena presenza nell'esperienza di vita e la percezione delle sensazioni corporee ed emotive.

La cultura biocentrica, per sua natura, offre spazi di cura a livello individuale, comunitario e sociale. Favorisce il pieno sviluppo e l'emergere del meglio sia nell'individuo che nella comunità attraverso la celebrazione dell'amore come forza vitale integrale!

Un enorme ringraziamento ai membri del comitato. Maira Martinez e Anne-Marie Riel, in collaborazione con Yves Léger, Geneviève Sirois et André Bélanger, membri del comitato Éthique et Déontologie.

[1] Wikipedia
[2] Wikipedia e dal Preambolo della Dichiarazione universale dell’UNESCO sulla diversità culturale (2001)



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