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La Comunità di Bessimo apre le porte alla Biodanza, a Gottolengo (Brescia)

La Comunità di Bessimo apre le porte alla Biodanza, a Gottolengo (Brescia)

La Biodanza (Sistema Rolando Toro) entra alla comunità terapeutica di Gottolengo; ad usufruirne le 22 ospiti che seguono presso la comunità il percorso terapeutico di riabilitazione.

IL CONTESTO
La comunità di Gottolengo è una comunità terapeutica, tra quelle gestite dalla Cooperativa di Bessimo (BS), che accoglie in forma residenziale un’utenza femminile con problematiche legate all’uso di sostanze psicoattive quindi poliassuntori e alcoldipendenti. La Cooperativa di Bessimo (riconosciuta Ente Ausiliario della Regione Lombardia dal 1980 è aderente al settore Federsolidarietà dell'Unione Italiana Cooperative, al Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (C.N.C.A.) e al Coordinamento degli Enti Ausiliari della Lombardia (C.E.A.L.)) si rivolge inizialmente all'emarginazione giovanile e adulta, per poi col tempo indirizzarsi verso il fenomeno della tossicodipendenza sul territorio partecipando inoltre alle attività di riduzione del danno nelle città di Brescia, Bergamo e Cremona.
La struttura di Gottolengo è gestita da uno staff composto da 1 Responsabile 4 Educatori qualificati dedicati all’intervento educativo 1 Operatore dedicato alle attività ergoterapiche in laboratorio 1 psicologo per la supervisione quindicinale quindi un medico, un infermiere, uno psicologo ed uno psichiatra come supporto

UNA VISIONE OLISTICA DEL SISTEMA EDUCATIVO
Anna Schiavone, la responsabile della Comunità di Gottolengo, ha una visione olistica degli interventi educativi da adottare nelle comunità come quella che lei gestisce. Il corpo, la comunicazione non verbale, il movimento sono “canali di espressione” da integrare il più possibile in un programma multidisciplinare che la comunità persegue sul più ampio progetto di “Benessere della Persona”.

E’ grazie a questa sensibilità culturale e professionale che è nata l’idea di sperimentare il Laboratorio di espressione corporea secondo il metodo Biodanza sistema Rolando Toro presentato alla comunità da Gianni De Lucia, operatore di Biodanza srt a Brescia e Roma e Counselor in relazione d’aiuto.

«OSPITI ED EDUCATORI INSIEME, PER RAFFORZARE L'ALLEANZA TERAPEUTICA»
Anna Schiavone: «Il progetto di Biodanza, per gli elementi di semplicità con cui mi è stato presentato (disciplina innovativa che combinando musica, movimento ed esercizi di incontro in gruppo è in grado di stimolare nei partecipanti potenzialità e risorse personali), mi ha suscitato sin da subito curiosità ed interesse; da qui l’idea di organizzare due incontri tenuti dal facilitatore/conduttore Gianni De Lucia a titolo gratuito, uno con l’équipe e l’altro con il gruppo utenti e due operatori, che hanno permesso prima allo staff di sperimentare la ricaduta sul singolo e sul gruppo di lavoro, in termini di benessere, fluidità della comunicazione e armonia di gruppo e poi sul gruppo utenti, raccogliendo alla fine delle esperienze i feedback delle persone coinvolte. Tale feedback è stato assolutamente positivo in entrambe le situazioni. Dopo un’attenta valutazione abbiamo ritenuto opportuno, in caso di realizzazione del progetto, prevedere la presenza di uno o più operatori durante i singoli incontri per rinforzare l’alleanza terapeutica e l’integrazione della comunità, forti del fatto che abbiamo sperimentato che tali momenti non vanno ad inficiare in alcun modo l’autorevolezza del ruolo, ma che sono anzi un’ottima opportunità creativa per rinforzare i legami ed accrescere la fiducia in una relazione.»

Gianni De Lucia: «Siamo certi che per lo staff il laboratorio di Biodanza potrà configurarsi anche come luogo di osservazione delle dinamiche relazionali che vanno creandosi tra le utenti e della loro possibilità di trasformazione, offrendo cosi spunti da utilizzare negli altri ambiti dell’intervento riabilitativo (colloqui, gruppi terapeutici, etc).
Come operatore di biodanza sto vivendo la conduzione di questo laboratorio con la consapevolezza di avere incontrato una preziosa opportunità di crescita umana e professionale.»

SPERIMENTAZIONE PER TRE MESI, POI LA VERIFICA
Quali sono gli obiettivi che Anna Schiavone e Gianni De Lucia si sono dati per questo progetto e quali i parametri di valutazione concordati per monitorare l’andamento del progetto?

OBIETTIVI del LABORATORIO
• Favorire il benessere della persona in un’ottica multidisciplinare attraverso una sinergia di elementi a mediazione corporea
• Favorire l’integrazione del gruppo utenti e staff anche attraverso una modalità non verbale
• Supportare il lavoro educativo attraverso l’integrazione dell’espressione corporea (non verbale) con gli altri strumenti comunitari (verbali: colloqui, revisione, riflessione, gruppi, riunioni, etc)
• Aumentare la coerenza tra il registro verbale e quello non verbale e quindi migliorare la comunicazione
• Incrementare la motivazione al cambiamento
• Favorire e supportare l’autenticità nelle relazioni

CONTENUTI del LABORATORIO
• Attraverso la gestalt musica, movimento ed emozioni, sperimentare:
- l’integrazione con sé, il gruppo e l’ambiente
- la propriocezione, nel percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio, nel tempo, quindi di essere radicati e di porre limiti
- l’autoregolazione sia come capacità di porre limiti senza aggressività gratuita che come capacità di graduare la propria disponibilità (*)
- la propria unicità ed il proprio valore, percependo altresì il valore dell’altro
- la vitalità e la forza, la leggerezza e la gioia, la sensibilità e la fiducia
- la creatività come capacità di modificare il proprio stile di vita
- una nuova dimensione della relazione utente-utente e operatore-utente
- (*) autoregolazione come competenza importantissima nel recupero delle dipendenze

RISULTATI ATTESI
• Sulla Persona
- L’aumento della consapevolezza e valorizzazione del Sé corporeo e del Sé relazionale
- L’incremento della consapevolezza delle proprie emozioni
- Il progredire della coerenza tra il registro verbale e quello non verbale
- La crescita dell’autostima, della valutazione positiva delle proprie possibilità
o Il rafforzamento della fiducia nell’ambiente e lo sviluppo di un maggior grado di collaborazione
• Sul Gruppo
- Rafforzamento delle relazioni nel gruppo e il vissuto del gruppo stesso come luogo di sostegno e risorsa per i singoli

Il progetto, presentato a Luglio 2012, è stato approvato nel mese di Dicembre per una durata, in questa fase sperimentale, di un trimestre al termine del quale la direzione si riserverà una verifica sui risultati attesi per una auspicabile prosecuzione. La frequenza, a partire dal 15 di gennaio, sarà di 12 incontri settimanali (della durata di 2 ore pomeridiane ciascuno) di cui 2 con l’équipe e 10 incontri con il gruppo utenti e gli operatori a turno presenti.



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