Rolando Toro: danzatore della vita, cittadino del mondo

La forza che ci conduce
è la stessa che accende il sole
che anima i mari e fa fiorire i ciliegi.
La forza che ci muove
è la stessa che agita i semi
con il suo messaggio immemore di vita.
La danza genera il destino
seguendo le medesime leggi che legano
il fiore e la brezza.
Sotto il girasole di armonia
Tutti siamo uno.

Rolando Toro Araneda

Nel breve tempo di poco più di un ottantennio, un uomo straordinario ha saputo lasciare una traccia significativa e tangibile in diverse parti del mondo. Rolando Toro Araneda, psicologo e antropologo, nato a Concepción (Cile) il 19 Aprile 1924 e scomparso il 16 Febbraio 2010 a Santiago del Cile, è stato l’ideatore della Biodanza, un sistema di musica, movimento, comunicazione espressiva volto alla promozione del benessere dell’individuo e della comunità.

Le prime esperienze di Biodanza nascono attorno alla metà degli anni ’60 in America Latina in seguito alle ricerche del prof. Toro sugli effetti congiunti della musica e del movimento corporeo per il miglioramento della qualità della vita. Dalle sue parole:
“La Biodanza all’inizio è comparsa con discrezione nella mia vita. Poi lentamente ha preso forza, risvegliando l’interesse delle persone, suscitando cambiamenti sorprendenti in alcuni dei partecipanti, e soprattutto creando un sentimento di rinascita e speranza nella vita. Molte forze si sono manifestate dentro di me per condurmi finalmente all’ideazione di questo insieme di arte, scienza e amore. Sentivo la possibilità del contatto puro con la realtà viva, attraverso il movimento, i gesti e l’espressione dei sentimenti. La musica era il linguaggio universale, l’unico che tutti potevano comprendere nella Torre di Babele del mondo; la danza era la forma ideale per integrare corpo e anima, e poteva comunicare a tutti i partecipanti felicità, tenerezza e forza. Fu da questo insieme di esperienze e sensazioni che sorse il desiderio di formare piccoli gruppi per danzare, cantare e incontrarsi con la musica.” (R. Toro, Biodanza, Red, Como, 2000, 2007, pp. 15-16).

Biodanza proviene da una nuova visione di fronte alla vita e si propone di risvegliare la nostra sensibilità per riscoprirci interi, in connessione intima e profonda con ciò che sentiamo e desideriamo, per celebrare la presenza dell’altro nella sua unicità e instaurare relazioni autentiche, per sentirci parte attiva della comunità e dell’ambiente in cui viviamo. Oggi Biodanza è praticata in tutto il mondo: dall'America Latina al Giappone, dall’Europa alla Nuova Zelanda, dall’India al Sud Africa. Non solo migliaia di persone frequentano i corsi per ricercare e migliorare il proprio benessere, ma sono anche diverse le situazioni sociali in cui Biodanza viene proposta con finalità educative e terapeutiche: ai bambini e ai ragazzi nelle scuole, agli anziani nei centri sociali e nelle case di riposo, ai disabili e alle persone con disagio mentale, ai malati di Tumore, di Parkinson, di Alzheimer, di Ipertensione nelle strutture sanitarie, ai detenuti che la praticano all'interno di programmi di sostegno psicologico e di reinserimento, alle donne operate di tumore al seno, alle ragazze che soffrono di anoressia e di bulimia presso i centri specializzati e, ancora, alle prostitute e ai bambini di strada nelle favelas del Brasile. A scopo formativo, inoltre, viene insegnata agli studenti in diversi corsi universitari e agli operatori sanitari e infermieristici come prevenzione del burn out presso le strutture ospedaliere. Attualmente nel nostro paese ci sono undici scuole di formazione per insegnanti di Biodanza, dalla Sicilia alla Valle d'Aosta e, nel mondo, più di cento.
Rolando Toro, oltre ad avere influito sull’esistenza di migliaia e migliaia di persone, ha avuto una vita significativa e avventurosa: esiliato dal Cile di Pinochet, poi dai generali argentini, ospite in tutto il mondo dei gruppi di ricerca sulle nuove frontiere della clinica psichiatrica, ha trascorso nove anni nel nostro paese per diffondere il sistema Biodanza in Europa. Quando era in Cile ha occupato la cattedra di Psicologia dell’Arte e dell’Espressione all’Istituto di Estetica della Università Cattolica di Santiago. Inoltre, come docente del Centro di Antropologia medica alla Scuola di Medicina dell’Università, ha realizzato investigazioni sull’Espressione dell’Inconscio e sugli Stati di Espansione della Coscienza, applicando questo sistema nell'Ospedale psichiatrico di Santiago e nell’Istituto di Estetica dell’Università Cattolica del Cile. Ha vissuto poi in Argentina, Brasile e Italia, ritornando nel Cile nel 1998. I suoi ultimi interventi pubblici in Europa sono stati presso il Consiglio della Regione Lombardia a Milano nell’Ottobre 2009 durante il Convegno delle Discipline BioNaturali con una conferenza sul tema “L’Arco della vita: la vecchiaia non è una malattia, invecchiamo come viviamo. I potenziali tardivi e la vivencia” e all’Università di Oxford nel Gennaio 2009 con una conferenza dal titolo “Antropologia della Danza e Biodanza”. La vastità culturale della sua formazione comprendeva psicologia, filosofia, pedagogia, fisica, biologia, etologia, antropologia, nonché poesia, narrativa, pittura, musica e danza. La sua curiosità profonda e il suo straordinario fermento creativo lo hanno portato a sperimentare le sue intuizioni, spesso anticipatrici, e a radicarle, poi, con coerenza scientifica nei migliori terreni del sapere contemporaneo. Le scoperte degli ultimi anni in campo neuro-scientifico confermano molti dei principi presenti già da decenni nel metodo di Biodanza. Animato da una autentica passione sociale e innamorato della dimensione poetica della vita, è stato assertore convinto e coerente della necessità etica della scienza. Figura carismatica e dalle molteplici sfaccettature, era capace di coniugare in sé gli aspetti del saggio e del bambino, del maestro e dell’apprendista, dello scienziato e dell’artista. È stato anche pittore, realizzando esposizioni in Brasile e in Italia, oltre che scrittore e poeta. Considerava la poesia la sua più “intima professione”.
Tra le sue pubblicazioni sono rintracciabili diverse raccolte di poesie e i volumi Biodanza (Red Edizioni, Milano 2000, 2007 tradotto in francese, portoghese e spagnolo) e Projeto Minotauro (Vozes Editora, Petrópolis - Brasil 1988). La sua testimonianza del grande amore per la vita e della volontà di riscattare l’essere umano nella sua musicalità, nella sua capacità affettiva e nella sua risorsa antica degli istinti, resteranno un patrimonio fecondo e duraturo.
Un’eredità di speranza e di gioia per tutta l’umanità. In suo ricordo la CNN cilena ha dedicato un ampio servizio nel giorno della sua scomparsa e diverse manifestazioni pubbliche sono state svolte e continueranno a svolgersi lunedì 19 Aprile in varie città italiane ed estere.

Isabella Casadio

Questo articolo è stato pubblicato dalla rivista Terra Nuova nel numero di Maggio 2010 www.terranuovaedizioni.it. Si ringrazia l’editore per la concessione alla pubblicazione.
 

autore: 
Isabella Casadio
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